Enogastronomia & Abbazie
La tradizione culinaria di Teramo città e Provincia brilla tra le eccellenze abruzzesi, distinguendosi per la sua capacità di innovare senza tradire le radici. Questa cucina incarna l’eccellenza e la genuinità delle sue materie prime, preservando sapientemente il gusto autentico del territorio nel corso del tempo.
Le ricette antiche attingono a una varietà straordinaria di ingredienti locali: pesce fresco, carni succulente, vini pregiati, formaggi, olio extravergine d’oliva, frutta e verdura di qualità. Questa cucina ricca riflette le tradizioni sia delle zone interne, legate alla pastorizia e all’agricoltura, che delle zone costiere, con le loro specialità marine.

Dai deliziosi antipasti di carne e pesce ai primi piatti raffinati come il Timballo con le scrippelle e la chitarra con le pallottine, fino ai dolci genuini come i bocconotti e le sfogliatelle, la cucina teramana offre un viaggio sensoriale attraverso le sue creazioni culinarie senza tempo.
Ogni piatto racconta la storia e la cultura del territorio, arricchite da leggende tramandate nel tempo. I prodotti locali, come i marroni dei Monti della Laga e il tartufo della Montagna dei Fiori, insieme all’olio extravergine di oliva delle Colline Teramane DOP e alla carne marchigiana IGP, conferiscono un carattere unico e inconfondibile alla cucina di Teramo.
La ricchezza di questa tradizione culinaria si esprime anche attraverso vini DOC e DOCG, risultato di uve di alta qualità coltivate sulle fertili colline della regione. La cucina teramana è l’emblema di un territorio ricco di sfumature, che con orgoglio porta in tutto il mondo i suoi prodotti unici, simbolo di mare, monti e colline generose.
Le Abbazie
Questo suggestivo percorso inizia da Guardia Vomano, un incantevole borgo facente parte del comune di Notaresco, dove è possibile visitare l’Abbazia di San Clemente al Vomano. Questo gioiello risalente all’XI secolo, con le sue tre navate che conducono al pregevole presbiterio dominato da un ciborio normanno intagliato da Roberto di Ruggero nel XII secolo, rappresenta uno dei più antichi tesori dell’Abruzzo.
Proseguendo lungo la S.S. 150, si arriva al bivio che conduce al pittoresco borgo di Canzano, dove si erge l’Abbazia di San Salvatore di Canzano, un’imponente struttura benedettina risalente al XII secolo, la cui origine affonda in epoche ancora più remote. Nonostante i restauri che ne hanno modificato l’impianto originale, le tracce delle maestranze lombarde si intuiscono nei capitelli con i simboli degli evangelisti e nella “croce stellata” sopra l’ingresso.

All’interno, la chiesa è conosciuta come la “Cappella Scrovegni” d’Abruzzo, celebre per gli affreschi del Trecento attribuiti al Maestro di Offida, che decorano le navate con scene come la Presentazione al Tempio, l’Ultima Cena, l’Annunciazione e la Crocifissione.
Continuando lungo la S.S. 150 in direzione di Isola del Gran Sasso, si scorge sulla sinistra il profilo di Santa Maria di Ronzano, un’autentica gemma del romanico pugliese in terra abruzzese. L’interno della chiesa, parte di un antico complesso monastico benedettino, ospita splendidi dipinti del Quattrocento che si illuminano grazie alla luce che penetra dalla finestra circolare sulla facciata.
Il nostro viaggio si conclude ai piedi del Gran Sasso, nei pressi di Isola del Gran Sasso, dove si erge San Giovanni ad Insulam (noto anche come San Giovanni del Mavone), un magnifico esempio di architettura romanico-gotica abruzzese. Gli elementi decorativi sugli stipiti del portale, con leoni, colombe e draghi, ci trasportano nell’immaginario medievale. All’interno, l’abside accoglie un affresco del Quattrocento raffigurante Cristo nella mandorla tra la Vergine Maria e San Giovanni Battista con il Bambino Gesù